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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

Il mio parere su To Rome With Love

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Partiamo dai pregi...Come sempre i film di Woody Allen mi mettono allegria e mi rilassano come un massaggio scacciatensione alla cervicale; quest'uomo è una sorta di cura omeopatica alla mia negatività esistenziale e mi fa stare letteralmente bene, mi cura. Anche To Rome With Love è piacevole da vedere, leggero, spensierato, buffo, consapevolmente demenziale e quindi autoironico e woodyalleniano come piace a me. Si ride e si sorride durante la visione; il personaggio interpretato da Allen , l'immancabile nevrotico radical chic ossessionato dal pensiero della morte, mi ha divertito in quel modo tipicamente suo e solo suo e l'ho adorato come sempre, inevitabilmente. Ho trovato graziosa e divertente la parte americana del film, in particolare l'idillio giovanile tra Jesse Eisenberg ed Ellen Page ; quest'ultima, così bella e minuta, è uno spettacolo nel ruolo dell'ammaliante femme fatale e ho trovato irresistibile la sua tattica di seduzione erotico-cultura

Quando la notte è meglio andare a dormire

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In un post di poco tempo fa, avevo elogiato E ora parliamo di Kevin... come esempio di cinema coraggioso e di alta qualità in grado di rendere in modo non scontato la tematica delicatissima del rapporto di amore/odio delle madri verso i propri mostri figli. Dico questo perché ieri notte, guardando Quando la notte , di Cristina Comencini , mi sono resa conto di quanto una tematica in qualche modo simile possa diventare ridicola e dozzinale in mani italiane e in una prospettiva buonista e ipocrita tipica del nostro vecchio stivale. Sembro Stanis di Boris nel dire ciò ma, credetemi, è così! La bellezza poetica e straziante del film con Tilda Swinton nulla ha a che vedere con la grana patetica, perfino rozza e volgare del film con Claudia Pandolfi e Filippo Tim i. Quando la notte è un brutto film, nel senso che tutto ciò che vi sta dentro è brutto, i gesti, le parole, i toni, perfino la Pandolfi è brutta (per quanto possa esserlo una figa come la Pandolfi , s'intende!

I Love Books: 26. Il Circolo Pickwick

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Quando ho scelto di leggere questo libro, oltre all'amore fedele per Dickens , mi ha ispirato l'idea di fondo che ne è alla base, quella di un circolo socio-culturale formato da quattro amici che decidono di viaggiare a zonzo per l'Inghilterra e di annotare usi, costumi, avventure e disavventure del loro allegro girovagare. Mi sembrava un'idea romantica, una di quelle cose che ho sempre sognato di fare e mi pregustavo situazioni esilaranti e rocambolesche, tese e avvincenti, scene da viaggio memorabili, intensi personaggi alla Dickens , atmosfere immersive di pura inglesità. A dire il vero sono rimasta un po' delusa; sono entrata nel Circolo carica di entusiasmo e ne sono uscita stanca e con pochi ricordi. E' la prima volta che mi succede con Dickens e mi sento come se avessimo avuto una prima inaspettata crisi nel nostro appassionato rapporto d'amore scrittore-lettore. Ma anche alle migliori coppie succede di scontrarsi quindi perdono Charles per

Mad about Mad Men

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Ho iniziato a vedere la quinta stagione di  Mad Men ieri sera ed è stato il solito spettacolo elegante e raffinato, con l'aggiunta di una perla degna di un patinato film d'autore: l'esibizione très chic e très jolie di Megan ( Jessica Paré ) in "Zou Bisou Bisou" . Epica, meravigliosa, sottilmente lasciva, un'icona. Avevo bisogno di una dose di estetica madmeniana dopo il lungo periodo di astinenza e devo dire che come inizio non c'è male, si rasenta la perfezione, il divino, il bello in senso assoluto. Vedremo cosa succederà stavolta in quel mondo di matti in giacca e cravatta; le premesse fanno ottime promesse, ma d'altronde quando mai Mad Men ha deluso le aspettative? Per me è l'unica serie tv in cui ogni stagione ha avuto una sua perfezione autonoma e assoluta. Ci aggiorniamo alle prossime puntate... Una donna degna di Don Draper

Un film vibrante...

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L'avreste mai detto che i puritani inglesi notoriamente poco esemplari dal punto di vista erotico ed elegantemente asessuati, avessero inventato un oggetto kitsch come il vibratore ? Ebbene sì, e la messa in scena di questa bizzarra e casuale trovata autoerotica diventa un film godibilissimo (in tutti i sensi) come Hysteria (di Tanya Wexler , 2011). Una commedia leggera e frivola ma per nulla stupida, britannicamente sobria ma molto molto divertente. Nella Londra castigata e vittoriana del 1880, qualsiasi debolezza femminile, dal pianto immotivato alla rabbia all'ansia, veniva ricondotto molto semplicisticamente alla diagnosi di "isteria" , intesa come spostamento dell' utero (hustéra, in greco vuol dire appunto utero) che andava pertanto rimesso a posto attraverso una serie di "frizioni" manuali. Ovviamente l'idea che infilare le dita dentro la vagina femminile potesse generare godimento e pertanto liberazione nella donna non era nemme