WOODY ALLENamento: 6. Amore e guerra

Questa sorta di rubrica da fanatica di cui immagino potreste benissimo fare a meno (coraggio mancano solo un'altra quarantina di film!!!) richiama il concetto di allenamento e in fondo è un po' così: ogni mercoledì sera, cascasse il mondo, io e il mio ragazzo ci facciamo un'ora e mezza di esercizio alla risata e di stretching alla mascella guardando un film del nostro beniamino Woody Allen (seguendo un ordine rigorosamente cronologico).
Sono film che nella maggior parte dei casi abbiamo già visto, ma rivederli è sempre salutare.

Ieri è toccato ad Amore e Guerra (Love and Death, di Woody Allen, 1975) che io ritengo più un gioco che un film. Con questo intendo dire che chi ama il cinema d'autore, la letteratura, specialmente quella russa, e la filosofia, potrà divertirsi a pescare tra la miriade di riferimenti cinefili e bibliofili di un certo livello di cui il film è ironicamente infarcito. Ci sono richiami a Dostoevskij, Tolstoj, Nabokov, ai capolavori di Bergman ed Ejzenstejn, c'è la musica di Prokofiev, il pensiero di Socrate, Spinoza, Tommaso D'Aquino e altre mille cose sublimi, il tutto shakerato in un miscuglio 100% alla Allen.

Il citazionismo di Woody è sempre qualcosa di scherzoso e irriverente, non è mai intellettualismo autocompiaciuto, ma svago burlone che strizza l'occhio allo spettatore che sta al gioco. Se c'è un intellettuale che si fa beffa del suo essere tale, quello è proprio Woody Allen, e un film come Amore e guerra è il trionfo di questa visione leggera e pagliaccesca dell'avere una certa cultura.

La storia del film è basata moooolto liberamente su Guerra e pace di Tolstoj, ma essendoci di mezzo Woody Allen il tono generale non è solenne, possente e tragico come un romanzo russo, bensì leggero e autoironico, divertente e liberatorio come una pernacchia fatta su una tematica seria e importante.
In effetti il film è ricco di riflessioni filosofiche sulle due polarità basiche dell'umanità, Amore e Morte, sull'esistenza o meno di Dio, e in questo senso ha una tristezza di fondo di stampo molto russo, ma tutte quelle scene di guerra rese in modo demenziale, i duelli grotteschi di Boris, le sue improbabili prodezze eroico-erotiche, il suo modo di amare, di ragionare, di essere fisicamente e mentalmente, fanno di Amore e Guerra più un fumetto sulla letteratura russa, una barzelletta sui dilemmi esistenziali classici, che un'opera impegnata.

Woody nel ruolo di Boris Grushenko, con i suoi anacronistici occhialoni anni '70 in pieno Ottocento, è un'altra icona assoluta della filmografia alleniana.
Fondamentale, almeno una volta nella vita, come la lettura di un bellissimo mattone russo.





Commenti

  1. anche noi stiamo rivedendo tutto woody, forse te l'avevo già detto. ma in ordine casuale, e a cadenza casuale (verso i 35 anni tutto diventa più casuale, credo...)
    anche per noi è esperienza di pura gioia, come amo ripetere allen mi riappacifica col mondo intero. e, cosa ancora più difficile, con me stessa.

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    1. ti stimo troppo Paola, abbiamo tante cose in comune! Amo chi ama Woody e mi sento amata da chi lo ama :D
      Noi seguiamo l'ordine cronologico come fosse un ripasso di storia! (e poi io sono una capricorno metodica e amante delle abitudini e ora che ho creato questo rito del mercoledì sera mi piace celebrarlo rispettosamente;)Credo che sgharrerò un po' solo nel mese di dicembre e nel clou delle feste natalizie!)

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  2. Anch'io sono un woody allen dipendente... dimenticavo: grazie per esserti aggiunta al nostro blog. benvenuta!

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  3. Che blog particolare questo!
    Mi piace molto come mi piace molto il caro Woody!

    Se ti fa piacere seguiamoci a vicenda, io sono già una tua nuova follower (C. Pepe 214, GFC)!
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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Secondo me "Amore e guerra" è un capolavoro (altro che i filmetti spenti degli ultimi anni!) e contiene una delle battute più belle di Woody Allen: «Così lei è quel giovane codardo di cui parla tutta San Pietroburgo...?» «Giovane?!? Ho trentacinque anni!!!»

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