I Love Books: 44. Il petalo cremisi e il bianco


Le 5 stelle di Anobii sono davvero troppo poche per esprimere la bellezza, la pienezza, la forza di questo libro; avrei voluto averne a disposizione almeno un'altra dozzina o forse il firmamento intero perché Il petalo cremisi e il bianco è pazzesco.

Ho letto da qualche parte che il Time a suo tempo definì questo romanzo, uscito nel 2002, "meglio del sesso" e sono completamente d'accordo: leggendolo ho provato un senso di appagamento quasi erotico-sensuale, un piacere fortissimo e squisito, una lussuria letteraria che mi spingeva ad un'avidità famelica di lettura. A fine giornata non pensavo ad altro, bramavo di posare gli occhi su quelle pagine e di succhiarne la linfa. Non l'ho semplicemente letto, ci ho fatto l'amore con Il petalo cremisi e il bianco.

Ma perché tutte queste metafore ardite? Perché tanto febbrile entusiasmo?
Per capire affondo ciò di cui parlo dovete leggere il libro, non c'è altra soluzione. Io posso solo tentare di rendere ciò che ho provato dalla prima alla 981esima pagina, ma so che non sarà abbastanza.

La cosa che mi ha subito ipnotizzata fin dall'incipit è la scelta dell'autore di parlare direttamente al lettore, prendendolo letteralmente per mano e spingendolo verso la vita pulsante del libro: in un attimo sono diventata un burattino devoto nelle mani del maestro Michel Faber e ogni mio moto è dipeso da lui; sono entrata nella Londra vittoriana del 1874 e ne sono uscita solo ieri a fine libro. In pratica è da venti giorni che non vivo nel 2013 e che non penso ad altro che a Sugar.

Sugar è la protagonista ed è un personaggio così bello, vivido e possente da farti male; ha un carisma potentissimo, letale.
Sugar è una giovane prostituta dai capelli rossi e dalla bellezza singolare, che legge, scrive e sogna la libertà.
La sua vita cambierà nel momento in cui incontra William Rackham, giovane erede delle Profumerie Rackham, cliente e poi amante che sconvolgerà il destino di Sugar e che ne sarà a sua volta sconvolto.

Tutto il contorno della storia è pura e approfondita immersione nella società inglese vittoriana.
Il bello è che la classica ipocrita pruderie del romanzo ottocentesco, quel pudico non dire mai, qui viene spazzata via e aggiornata: il romanzo, quasi fosse una sfida rispetto ad un genere letterario e ad un'epoca autocensoria, descrive ogni atto sessuale, ogni deiezione corporea, ogni  aspetto dell'intimità, con dovizia di particolari e sfrontata apertura. Eppure non c'è volgarità, solo classe e stupefacente maestria.

Faber è un Dickens audace e piccante, ha la stessa capacità di immergere il lettore in mondi fatti di odori, sapori, colori, strade sporche, salotti riscaldati dai camini, la stessa abilità nel far respirare e pulsare Londra, dai bassifondi ai piani alti, come fosse una creatura in carne ed ossa.
Faber ha in più la sensualità, l'ardore, l'estrema esplicitazione sessuale ed emozionale e riesce a gratificare il lettore, gli dà soddisfazioni e beatitudine.
Ho colmato anni di frustrazione letteraria vittoriana leggendo Il petalo cremisi e il bianco ed è stato meraviglioso.

E adesso che l'ho finito (il finale meriterebbe un lungo discorso a parte...) Sugar mi manca, mi manca, mi manca da morire, non smetterà più di mancarmi e io la cercherò dovunque.
Per ora mi consolerò guardando la serie tv inglese targata BBC (pare sia molto bella), se riesco a trovarla.


E aspetterò il film che a quanto pare sarà diretto da Curtis Hanson (L.A. Confidential, 8 Mile).

Commenti

  1. Anche a me era piaciuto tantissimo! Mi aveva completamente sommersa, non riuscivo a staccarmene. Ho amato moltissimo i personaggio e soprattutto la perfetta ambientazione, descritta in modo magistrale!
    (peccato che le opere successive che ho letto di questo autore non siano state minimamente all'altezza :/)

    Non sapevo uscisse il film!!

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    1. nemmeno io riuscivo a staccarmene e la cosa strana è che non riesco a staccarmene nemmeno adesso che l'ho finito! Sugar è ancora nella mia testa e nel mio cuore :)
      La notizia dell'uscita del film è riportata sulla quarta di copertina dell'edizione ET, ma cercando su internet ho trovato poco altro, si vede che è ancora in lavorazione...Aspettiamo ;)

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  2. Ma per carità, uno dei romanzetti più insulsi che la letteratura (?) abbia mai prodotto. Con eroine (?) belle e forti (ma no!) e un contorno di luoghi comuni. Dimmi che sei una di quelle che legge tre libri all'anno e si definisce una lettrice. Sara

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    1. che sia un romanzetto insulso lo pensi tu e accetto il tuo parere, sebbene non lo capisca. Sfido chiunque a scrivere come Michel Faber e a dar vita ad un'opera così meticolosa e studiata nei minimi dettagli, ma anche vivace e appassionante!
      Non leggo tre libri all'anno, piuttosto 3 al mese (che poi quantificare lascia il tempo che trova, dipende da cosa si legge!), ma anche quando ne avessi letto solo uno in vita mia non cambierei idea sul fatto che questo romanzo mi sia piaciuto immensamente!

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  3. Ok. Lo leggo. Non posso fare altrimenti.
    Maledetti i tuoi post che allungano le mie liste! ;)

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    1. eheheheheheheh ;)
      Spero ti piaccia come è piaciuto a me!

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  4. Non l'ho ancora letto ma ne ho sentito parlare!

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  5. se dovessi decidere di leggerlo ti do la mia benedizione ;)

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  6. Libro che anch'io ho amato dalla prima all'ultima riga (sì, compreso il meraviglioso finale), ma, a differenza di te, NON vedrò mai film, serie TV, eccetera, né leggerò mai "Natale in Silver Street", che è una specie di seguito (o no, forse è meglio dire che Faber riprende gli stessi personaggi e vi costruisce attorno altre storie... va beh, qualunque cosa sia non lo leggerò mai, non voglio rovinare la sensazione provata appena finito "Il petalo"!) :-)

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    1. Natale in Silver Street non lo leggerei nemmeno io per nulla al mondo, gli spin off, i sequel o i prequel hanno un potere distruttivo e dal sapore troppo commerciale rispetto all'opera di partenza, che in questo caso è pura meraviglia!
      Però sono molto curiosa di vedere la serie tv (di cui ho sentito parlare molto bene sul web) e il film (quando e se uscirà) :D
      Certo, la sensazione pura della lettura de Il petalo credo che nessun derivato televisivo o filmico potrà ridarmela!

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