I Love Books: 108. Gli anni della leggerezza - La saga dei Cazalet


Se amate Downton Abbey, l'Inghilterra d'epoca con la sua eleganza rituale, le saghe familiari dal respiro esteso, le descrizioni minuziose che danno l'illusione di essere fisicamente dentro le pagine, i romanzi affollati, Gli anni della leggerezza, primo volume de La saga dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard, (autrice riscoperta dalla Fazi editore, casa editrice a cui dedicherei un altare di riconoscenza letteraria), sarà pane per i vostri denti.
Io amo tutte queste cose ed inevitabilmente ho trovato molta gioia nella lettura di questo libro.
Mi si è aperto un mondo che ho preso a sorsate come una tazza di tè caldo, senza ingordigia, ma con una sensazione rinfrancante ad ogni seduta di lettura.

Questo tipo di narrazioni così ampie e generose, con il loro taglio panoramico, quasi cinematografico, col loro scambio dinamico di punti di vista, non annoiano mai, non si ripetono mai.
Conoscere uno per uno, nell'intimo, fino ad arrivare ai loro pensieri più appartati, i membri della famiglia Cazalet è stato come fare un viaggio in un paese dai molteplici affacci panoramici.

I Cazalet non sono nobili come gli abitanti di Downton, ma borghesi, imprenditori del legname; lo sviluppo delle loro vicende, sempre a metà tra tradizione e rottura, ricorda però molto quello della serie tv.
Quello dei Cazalet è un microcosmo popolatissimo, variegato, un catalogo di tipi umani e anagrafici riccamente assortito, che l'autrice espone al lettore non lesinando sugli approfondimenti psicologici, sull'interiorità, sulle contraddizioni di ognuno.

Il conflitto esterno-interno è molto marcato in questo romanzo, quella sottile insofferenza verso l'istituzione che è anche necessità di essa, quel dibattersi tra il rispetto ossequioso della forma e le proprie deformazioni, tra l'autocontrollo e la disobbedienza, almeno mentale.

La struttura rigida e ritualmente immutabile delle esistenze di tutti i Cazalet è di impianto vittoriano, ma a ben vedere le dinamiche e le energie che si agitano sotto questa coltre formale sono modernissime, psicologicamente audaci, in costante movimento.
Solo i due anziani coniugi Cazalet senior (soprannominati, non a caso, il Generale e la Duchessa) sembrano essere perfettamente allineati alla tradizione: tutti gli altri, figli piccoli o adolescenti e domestici compresi, sembrano fiutare il richiamo del cambiamento.

Tutta la vicenda de Gli anni della leggerezza si svolge tra l'estate del 1937 e quella del 1938, nella casa di villeggiatura dei Cazalet, dove si riversano figli, nuore e nipoti tutti insieme per le vacanze.

Sotto la lente di ingrandimento dell'autrice c'è un largo nucleo familiare in tenuta estiva alla vigilia della seconda guerra mondiale, in bilico tra la rassicurante routine vittoriana e la minaccia costante di destabilizzazioni provenienti dall'esterno.
La storia domestica che ha su di sé il fiato pesante della Storia.

Prevale comunque la leggerezza del titolo e i toni non sono mai minacciosi.
Le pagine sono attraversate da ironia e da piccole cose anche frivole che rendono l'insieme perfettamente godibile, leggero appunto (ma mai superficiale).

La narrazione di Elizabeth Jane Howard non fa leva su colpi di scena o un intreccio particolarmente complesso, al contrario scorre calma e lieve prendendosi tutto il tempo che vuole per descrivere, per essere minuziosa, spesso sarcastica, e per favorire l'immersione del lettore nel contesto.

Il vero movimento ritmico del romanzo è dato dalla sua coralità, dal passaggio dall'uno all'altro membro della famiglia, servitù compresa, in un continuo andirivieni di zoomate e focalizzazioni specifiche, di aperture e chiusure di finestre.

La Howard è un'eccellente narratrice d'interni, riesce ad addentrarsi nelle dinamiche domestiche trascinando con sé il lettore, ospite nella casa insieme ai Cazalet.

C'è un mondo intero dentro Gli anni della leggerezza, un universo di caratteri, pensieri e punti di vista.
Aspetto trepidante l'uscita del prossimo volume per continuare la mia esplorazione...

Commenti

  1. Splendida recensione. Non ho mai letto nulla di Fazi, ahimè, spero di rimediare presto. Tu continua a scrivere che lo fai bene.

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    1. Grazie di cuore <3
      Ti consiglio assolutamente di scoprire il meraviglioso catalogo Fazi!

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  2. Della Fazi posseggo ben poco ma devo riconoscere che quel poco è degno di nota. Poi apprezzo come curano le loro edizioni, mi piace molto l'impostazione particolare che danno alle copertine.

    Non conoscevo né l'autrice né questo romanzo, che sembra godibilissimo. Tra l'altro sono in piena fase d'ingordigia per la letteratura inglese quindi figurati, m'inviti a nozze!

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    1. Concordo, grafica sempre super accattivante.
      Se sei ingorda di letteratura inglese credo proprio che ne amerai le atmosfere!

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  3. A "Downton Abbey" mi avevi già convinta ^^ Però giuro che ho continuato a leggere! Bella recensione, sto per apprestarmi anche io alla lettura di questo libro, vediamo cosa ne viene fuori.

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    1. Aspetto di leggere le tue impressioni, sono molto curiosa ;)

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  4. Ciao, bellissima questa recensione. Aspettavo giusto un parere in più per decidermi sull'acquisto del libro...apprezzo sempre di più quello che pubblica la Fazi. MI hai convinta!

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    1. Ottimo, spero di averti dato un buon consiglio (in caso vienimi a insultare, ma sono sicura che non accadrà!) ;)

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  5. Ho letto il post perchè la copertina del libro mi ricordava tantissimo una spiaggia della Normandia in cui sono stata quest'estate. Poi ho letto tra le righe "Dontown Abbey" e non ho capito più niente... Segno subito il libro nella mia wishing list!

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