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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

I Love Books: 92. In fuga

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Il mio primo appuntamento con Alice Munro è andato male. Non è stato catastrofico, ma non ha acceso in me alcuna fiammella di entusiasmo. Il mio problema non è stato la noia o una scorrevolezza mancante (sono arrivata fino alla fine senza difficoltà), ma la sensazione di inconsistenza, di labilità istantanea di ciò che stavo leggendo. La mia domanda mentale fissa è stata: "Di cosa e di chi sto leggendo?" e non ho saputo darmi una risposta decisiva. Era novembre e mi decido a parlarne solo ora perché dopo mesi di silenziosa perplessità tendente alla rassegnazione definitiva e alla scarsissima voglia di condivisione, è rinata in me l'ostinazione di capire meglio questa scrittrice, di provare a leggere qualcos'altro di suo (e qui entrate in gioco voi munriani con esperienza pluriennale) e di sfidare ancora la mia poca intimità con il genere del racconto. Probabilmente non vincerò mai questa diffidenza verso i racconti e continuerò a sentirmi insicura sul senso

I Love Books: 91. I ragazzi Burgess

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Mi piace la scrittura di Elizabeth Strout , è un insieme armonico di atmosfera geografica e di analisi psicologica, di poetico intimismo e di semplicità della quotidianità. Scorre veloce, ma crea anche suggestioni durature. E mi dà conforto perché affronta sempre situazioni e personaggi in equilibrio precario, in perdita, ricchi di disfunzioni e di travagli esistenziali. La gente che ha problemi è la mia comfort zone in letteratura. Avevo già provato questa sensazione di accoglienza con  Olive Ki tteridge , forse la mia unica esperienza di amore per la forma narrativa del racconto, e con I ragazzi Burgess l'abbraccio umanissimo della Strout è tornato a farsi sentire, protettivo, solidale e beffardo al tempo stesso. Il Maine come sempre la fa da padrone, è uno stato mentale oltre che uno Stato degli Stati Uniti d'America, ed è una fonte di sentimenti ambivalenti, di miscele complicatissime di nostalgia e rifiuto totale, di disagio del ritorno e di disagio dell'ad

Il mio parere su Whiplash

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Avete presente una di quelle scene feroci da ring alla Rocky Balboa in cui il volto del pugile è un informe ammasso di sudore e grumi di sangue, un'unica smorfia di dolore e stoica sopportazione di esso, di cedimento imminente e di sfida esasperata alla resistenza fisica? O anche una di quelle scene da addestramento bellico esagerato dei film di guerra americani, in cui il giovane soldato di turno viene vessato e sopraffatto da addestratori dai modi fascistissimi il cui unico obiettivo sembra l'umiliazione beffarda? (Inevitabile pensare a Full Metal Jacket guardando il film!). Whiplash (di Damien Chazelle , 2014) è più o meno questo in versione musicale ed è un film bellissimo, dotato di una carica energetica contagiosa e di un'aggressività rigenerante, euforizzante. Un film sul sacrificio e sull'allenamento costante ad esso, sul mettere alla prova i propri desideri con spietate sedute di verifica, per vedere fino a che punto sono veri e resistenti. Un film su

I Love Books: 90. Storia della bambina perduta (L'amica geniale - Quarto e ultimo volume)

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Mi sono congedata dalla tetralogia più di una settimana fa, ma solo oggi mi decido a scriverne. Ho dovuto smaltire quintali di nostalgia ed elaborare sindromi dell'abbandono multiple, ma piano piano ne sto uscendo. Persiste in me una sensazione di vuoto cosmico e di diffidenza ai limiti del fastidio verso ogni altra forma di produzione letteraria, ma ho avuto quantomeno il vigore di prendere in mano un altro libro e di riporre l'ultimo volume sullo scaffale domestico come per metterlo definitivamente a tacere. Storia della bambina perduta mi è piaciuto lievemente di meno rispetto al  primo , al  secondo  e al  terzo volume , ma solo per quello che rappresentava simbolicamente, per il suo essere un addio in fieri, la fine annunciata di un grande amore e la consapevolezza di una rassegnazione obbligata. Più andavo avanti e più mi dicevo "ti prego, non finire, non chiudere, ti odio, ti amo, non sono pronta". Sì, sono una disadattata in grado di provare sensazio

Il mio parere su Gemma Bovery

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Gemma Bovery  (di Anne Fontaine , 2014, tratto dal graphic novel omonimo di Posy Simmonds ) è un film modellato sulle curve esplosive e burrose di Gemma Arterton , un donnone britannico superdotato dal viso incantevole che fa percepire dolorosamente alla spettatrice tutta la misera mediocrità del proprio corpo e allo spettatore un desiderio rabbioso o avvisaglie di svenimento (almeno così credo). Una bellezza che trovo insolita perché le sue forme sono esagerate e quasi volgari (frase dettatami or ora dall'invidia), ma il suo viso è di un'eleganza ottocentesca, di una dolcezza triste raffinatissima. Dualismo perfetto per la commistione di inglesità e francesità che caratterizza il film. In effetti mi ero già accorta di questa peculiarità estetica, di questa avvenenza giunonica e alla Bambi insieme, guardando qualche anno fa  Tamara Drewe   di Stephen Frears (consigliato!), ma qui mi ha indispettito  incantato. Lo spettacolo è lei, la sua aura è quella di una divinità cla

I Love Books: 89. Storia di chi fugge e di chi resta (L'amica geniale - Volume terzo)

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E siamo a tre. Storia di chi fugge e di chi resta . Fuggire da questa saga è impensabile per chi ne ha preso parte, restare è necessario, perché vogliamo sapere, e lo vogliamo ardentemente, immediatamente, come prosegue la storia di Lila e Elena . Passando da un libro all'altro senza soluzione di continuità non ho percepito alcuna variazione nel sortilegio perfetto di questa lunga narrazione divisa in quattro: anche con questo terzo volume la scrittura della Ferrante ha esercitato il suo enorme potere su di me senza mostrare segni di stanchezza o di ridondanza. Io continuo ad amare senza tregua questa divinità della letteratura dai connotati oscuri e dal talento narrativo prodigioso. Forse avrei dovuto scrivere un unico post su tutti e quattro i volumi della saga perché l'omogeneità, la compattezza, la forza lineare della continuità, rendono difficile la valutazione singola. Senza contare che il mio entusiasmo è sempre lo stesso ad ogni volume e che rischio di diven