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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

Il mio parere su Animali notturni

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Tenebre e bellezza, Animali notturni  ( Nocturnal Animals , di Tom Ford , 2016) ruota attorno a questi due poli determinanti e non smette un attimo di turbare e offrire eleganza allo spettatore. Il thriller notturno in un Texas disturbante si fonde con qualcosa di intimo, romantico, introspettivo e bellissimo. L'agitazione dell'insonnia e il silenzio della riflessione. Volendo usare una metafora sartoriale Animali notturni è un abito di velluto nero dark di fattura pregiata, di impatto scandaloso, dal potere tenebroso e seduttivo. Gli occhi cerulei di Amy Adams carichi di tristezza e umida lucidità, la sua pelle di porcellana che emana chiarore, i suoi lunghi splendidi capelli carota che incorniciano l'insieme, vengono sublimati dall'occhio registico di Ford e restituiti a noi che guardiamo come pura energia estetica e come analitica resa del sentimento, della psiche e dei suoi mutamenti. Quando Susan / Amy Adams inforca i suoi bellissimi occhiali da lettur

Il mio parere su Animali fantastici e dove trovarli

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( Premessa doverosa: non sono una fan integralista della saga di Harry Potter . Ho visto tutti i film, ma non li ho rivisti più volte, non ho letto i libri, non ricordo o non conosco particolari, sottotesti e filologie varie, sono quasi babbana e No-Mag in questo senso, perciò ho visto questo spin-off o prequel o film tratto da uno pseudobiblium come qualcosa di indipendente e a sé stante. Ed è così che ne parlerò, da (semi)profana, senza harrypotterismi analitici.) Vorrei fare un viaggio nella mente di J.K. Rowling , esplorare quelle sconfinate distese cerebrali in cui nascono e crescono storie di magia occhialuta e animali fantastici dai nomi bizzarri. Deve essere un posto meraviglioso e io ci sprofonderei come Alice in Wonderland. La sua capacità di elaborazione fantastica è prodigiosa e multidirezionale, questa donna partorisce mondi e creature che incanteranno per decenni, forse perfino secoli, noi terrestri bisognosi di magia ed evasione, che non sia l'evasione idiota

I Love Books: 131. Armadale

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Vi avevo parlato qui ,   all'inizio dell'anno, della mia scoperta di Wilkie Collins e del genere-mondo che mi si è aperto davanti. A distanza di mesi mi sono buttata a capofitto su un altro suo romanzo formato king size, Armadale , ed è stata ancora una volta una dipendenza, un piacere autentico:  Collins calamita  e io magnete. Beato chi legge Collins perché dimenticherà se stesso, le sue angustie e le sue coordinate anagrafiche e sociali durante la lettura. In periodi di umor nero e nuvole ostinate sulla capoccia, Collins potrebbe aiutarvi ad evadere. Dunque, perché leggere Wilkie Collins e nello specifico Armadale , storia di due uomini che portano lo stesso nome e cognome e di qualcosa di terribile che pende sui loro destini: - perché siamo al cospetto di un genere piuttosto sui generis nel panorama inglese ottocentesco. Oltre Dickens e i suoi avventurosi giovincelli indigenti (mondo peraltro altrettanto magnifico e necessario da leggere) c'è il suo grand

3 serie tv che sto vedendo adesso (e che non dovreste perdervi)

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The Young Pope : se ne sta parlando come fosse la reale elezione di un nuovo Papa, è la serie tv del momento e la amerete se amate Sorrentino , che qui sorrentinizza ogni cosa dando vita ad uno spettacolo grottesco e lirico tipicamente suo. Quindi se non vi piace Sorrentino lo detesterete. Non ci sono possibilità intermedie. Lenny Belardo è follia pura in ambito ecclesiastico, è la Chiesa che incontra il divismo, è il fumo di una sigaretta che si sostituisce all'incenso, è la parola non più buona ed evangelica, ma dissacrante e cinica. È ridicolo, è saggio, è divertente perché assolutamente inverosimile, è il concetto di Sua Santità che diventa Sua Maestà, è un delirio della mente di Sorrentino che Jude Law ha sposato con devozione. Cherry diet coke a colazione, pose da poser, ragionamenti sprezzanti, questo papa giovincello e bellissimo vi farà perdere la testa o la fede. Personalmente pendo dalle sue labbra come la sua onnipresente, onnipotente sigaretta e sono iperc

I Love Books: 130. Una storia comune

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Una storia comune, proprio così. L'esatto opposto di una vicenda insolita. Una storia in cui è facile rispecchiarsi, vecchia come il mondo, necessaria come l'esperienza, dedicata a tutti, specialmente a chi ha mai sperimentato il dubbio sul posto in cui vivere, sul senso complessivo dell'amore e su come affrontare gli smacchi (specialmente sentimentali) della vita cercando di tenere a bada le emozioni e gli idealismi. Ma anche a chi conosce bene l'eterno ring tra senso pratico e pratica dei sensi, tra pragmatica spigliatezza e dedizione all'astratto, tra concretezza e inconsistenza poetizzante. Per quale dei due sia meglio propendere non mi è ancora molto chiaro, è una lotta senza tempo, ma è chiaro che Una storia comune è un gran bel romanzo concreto e poetico allo stesso tempo, un insieme adorabile di ironia e serietà, di scaltrezza e di romanticismo. Volendo schematizzare direi che è una sorta di favola del topolino di campagna e del topolino di città i